Oggi ho il piacere di ospitare il guest post di Beatrice Turchi de L’Agenda di mamma Bea, che ci parla delle erbe selvatiche del Montalbano, collina toscana, da scoprire durante meravigliose passeggiate.
Qualche tempo fa scrissi un articolo sul Montalbano la collina stretta tra le province di Pistoia, Prato e Firenze. Nello scorso articolo parlai delle tante attività dedicate ai bambini che offre questa zona.
In questo periodo in cui sono da preferire le attività all’aria aperta, ho scoperto una nuova passione, quella di passeggiare in mezzo alla natura, alla ricerca di erbe selvatiche, nobili piante che hanno arricchito la cucina toscana del passato.
Sul Montalbano se ne trovano tantissime, tra cui le più comuni sono:
– Papavero: il bellissimo fiore che ha ispirato canzoni e poesie è ricco di storia e di leggenda, come quella secondo cui Gengis Khan, al termine di ogni battaglia, spargesse i semi di papavero sui campi dove i soldati avevano perso la vita, in loro ricordo. I papaveri, infatti, sono simbolo di sangue versato, come ricorda il verso della celebre canzone di De André, “Dormi sepolto in un campo di grano, non è la rosa non è il tulipano, che ti fan veglia dall’ombra dei fossi, ma sono mille papaveri rossi”. Questo fiore affascinante, che come ricorda De Andrè o anche Nilla Pizzi (“Su un campo di grano che dirvi non so, un dì paperina col babbo passò e vide degli alti papaveri al sole brillar e lì s’incantò”) cresce, appunto, soprattutto nei campi di grano o nelle vicinanze ed è ottimo da utilizzare in cucina (soprattutto i semi) oppure per preparare infusi contro l’insonnia.
– Camomilla: tra i fiori affascinanti non può mancare la camomilla, simbolo di resistenza alle difficoltà, come ricorda un antico proverbio che invita ad affrontare la vita “come fa un tappeto di camomilla, che più è calpestato e più si propaga”. La camomilla fa bene a tante cose: fa dormire meglio, calma gli stati di agitazione, allevia le irritazioni agli occhi, dona splendidi riflessi dorati ai capelli.
– Finocchietto selvatico: il finocchietto buonissimo, dona un tocco davvero speciale ai piatti a base di carne suina o di pesce, ma è squisito anche per condire la pasta, in aggiunta a aglio, olio e peperoncino oppure per arricchire un pesto a base di noci o nocciole.
– Asparago selvatico: io bramo dalla voglia di trovarli… Gli asparagi selvatici sono tra le piante più buone al mondo, hanno un sapore intensissimo e in cucina possono essere utilizzati come i normali asparagi coltivati, ad esempio preparando un buonissimo risotto…
– Porro selvatico: anche questo bramo di trovarlo. Non l’ho mai assaggiato, ma immagino che abbia un sapore intensissimo. Viene utilizzato come il normale porro coltivato,come contorno o per cucinare frittate squisite.
– Cappero: a proposito di fiori, i capperi (quelli che si consumano sotto aceto o sotto sale) non sono altro che i boccioli floreali. Crescono nelle crepe dei muri, rupi, in posti aridi e soleggiati. I fiori sbocciati sono meravigliosi.
– Tarassaco: è il fiore con cui giocavamo da bambini, a soffiarlo dopo aver espresso un desiderio. I fiori sono gialli. Le sue foglie vengono utilizzate in cucina, nelle insalate oppure cotte. Oppure si possono preparare degli infusi, che hanno proprietà lassative e depurative.
– Cicerbita: simile al tarassaco, anche nelle sue proprietà, in cucina si utilizzano le foglie,nelle insalate oppure cotte
– Radicchione selvatico: anche questo è simile al tarassaco, i fiori gialli hanno un colore leggermente più chiaro rispetto a quelli del tarassaco. Anche del radicchione si consumano le foglie cotte o in insalate.
– Raperonzolo: una delle insalate selvatiche più buone del mondo. Ha fiori violetti a campanula.
– Malva: la pianta coltivata da Carlo Magno, per curare i membri della famiglia imperiale. Ha proprietà espettoranti, lassative e antiinfiammatorie nonché lenitive per alleviare le irritazioni della pelle.
– Menta:se la menta è profumata, quella selvatica lo è ancora di più. Ottima da utilizzare in cucina, per aromatizzare i piatti o per preparare buonissimi cocktail. Anche in questo caso, si possono utilizzare le foglie per preparare degli infusi
– Ortica: la pianta tanto temuta per le sue caratteristiche urticanti, è invece, come la camomilla, una di quelle che fanno bene a tante cose: perfetta da strofinare sul cuoio capelluto (una volta cotta) contro la forfora oppure per preparare infusi diuretici. In cucina viene utilizzata per preparare ottimi ravioli o risotti
Queste sono solo alcune delle piante selvatiche che si possono trovare sul Montalbano, ho scelto le più comuni.
Passeggiare in mezzo alla natura, alla ricerca di erbe selvatiche è un’attività che appassiona tanto anche i bambini, specialmente se muniti di forbicine e cestino con cui raccogliere il loro piccolo bottino.
Beatrice