In questi giorni stiamo inventando tantissime favole, per passare il tempo all’insegna della fantasia. Ci divertiamo molto, soprattutto prima di andare a dormire, e abbiamo deciso di condividerle con voi per avere il vostro parere e per offrire anche a voi un modo per passare il tempo a casa leggendo. Le storie sono inventate e scritte da mia figlia, io servo solo ad aggiungere qualche dettaglio e mettere un po’ di ordine nella storia.
Oggi vi presentiamo la favola: LE RANE GEMELLE! Buona lettura!
C’era una volta un grande stagno pieno di rane felici e contente.
La regina dello stagno si chiamava Fiore ed era sempre sorridente.
Le altre rane le volevano molto bene, perché era buona con tutti.
Un giorno, mentre le rane giocavano a palla, improvvisamente un nuvolone oscurò il cielo.
Tutti uscirono dall’acqua perché si erano accorti che qualcosa non andava.
“Sua maestà Fiore” urlarono tutti in coro, cercando di attirare l’attenzione della loro regina.
Nessuno, però, rispose al loro richiamo.
La regina Fiore era stata rapita dalla sorella gemella, una regina cattiva che governava un grosso stagno pieno di coccodrilli affamati. Si chiamava Mulina ed era molto invidiosa della sorella, per questo aveva deciso di rinchiuderla in una gabbia.
La regina cattiva decise di rubare i vestiti di sua sorella e di indossarli, dopo aver appeso la gabbia al ramo di un albero.
Mulina andò allo stagno e iniziò a dare ordini alle rane, cercando di obbligarle a far entrare tutti i suoi coccodrilli.
Era convinta che tutti l’avrebbero scambiata per sua sorella gemella, ma sicuramente non aveva la stessa dolcezza e la stessa gentilezza nel fare le richieste.
Per questo il ranocchio Tia, che era segretamente innamorato della Regina Fiore, si accorse immediatamente che quella che indossava la corona non era la sua amata.
Con un balzo molto alto, Tia, cercò di uscire dallo stagno per andare subito in cerca della regina buona.
Intanto, Mulina stava terrorizzando tutte le rane dello stagno, che erano convinte che fosse davvero la loro regina ma non capivano il suo cambiamento.
L’imminente arrivo dei coccodrilli, non impedì a Tia di essere coraggioso, ma sapeva che aveva bisogno di un aiuto per riuscire nell’impresa. Chi, meglio del suo amico Laù, poteva aiutarlo ad avere una visuale più ampia dello stagno?
Laù era un uccellino molto simpatico, che ad ogni fischio del ranocchio volava veloce verso di lui, per giocare insieme.
“Laù, mi devi aiutare a trovare la Regina”
L’uccellino non se lo fece ripetere due volte e lasciò che il ranocchio si accomodasse sulla sua schiena, per iniziare il volo.
Dall’alto Tia riuscì a vedere la gabbia appesa al ramo, in cui era rinchiusa la dolce regina Fiore.
Laù, con il suo becco appuntito, riuscì a spezzare la corda, a far cadere la gabbia e a liberare la regina buona.
Con sua grande sorpresa, Fiore trovò i vestiti della gemella cattiva e decise di indossarli per riconquistare il suo regno.
Vestita come Mulina, andò dai coccodrilli e disse loro di andare a prendere la regina buona e portarla nello stagno più lontano, dicendo loro che avrebbero trovato tantissimo cibo.
I coccodrilli eseguirono i suoi ordini e la finta regina buona venne portata davvero molto lontano.
Fiore, con l’aiuto di Tia, riuscì a riportare la felicità e la gioia nel suo amatissimo stagno.
Ma in questo regno le rane erano tanto buone. Così buone che, dopo tanti anni, quando Mulina tornò indietro, priva di forze, a chiedere scusa alla sorella, la accolsero con grande affetto, perdonando il suo grande errore.
Vissero così felici e contenti, come una grande famiglia saltellante.
Chiara e Sofia