Oggi ho il piacere di ospitare un nuovo articolo di Rosaria Uglietti, di Una mamma psicologa, che ci parla di Babbo Natale e di come affrontare la fatidica domanda che prima o poi faranno i nostri bambini: esiste davvero?
Buona lettura!
Il Natale piace a grandi e piccini, è considerato il periodo più atteso dell’anno. L’arrivo di Babbo Natale, i doni e le vacanze scolastiche riempiono i nostri sogni già da novembre. Arriva, ad un certo punto della nostra vita, tuttavia, un momento in cui i nostri piccoli ci fanno la fatidica:-Mamma ma Babbo Natale esiste? Che fare?
Vediamo insieme come comportarci.
Bisogna precisare che la scelta di dire o meno dell’esistenza di Babbo Natale è un fatto individuale, ogni genitore sceglie come comportarsi, in ogni caso ci sono degli spunti che possiamo trovare, qualora volessimo mantenere la magia negli occhi dei nostri piccoli.
Un utile punto di riferimento arriva dalla psicologia, i bambini fino ai sei anni vivono ancora nel pensiero magico, per cui sarebbe opportuno fargli credere ancora nell’esistenza di Babbo Natale, in questo le favole sono un ottimo ausilio, esse aiutano i piccoli a gestire le proprie emozioni.
Cosa fare dopo i sei anni?
Beh, almeno fino ai nove/dieci anni è una scelta davvero individuale, i bambini iniziano a lasciare sempre più il pensiero magico per navigare verso quello più concreto e realista, per cui i genitori, in base a ciò che ritengono più congeniale per il loro piccolo, si comporteranno di conseguenza.
Per quanto mi riguarda, io credo che potremmo dire ai nostri piccoli che la magia esiste se noi vogliamo che sia così. Ciò dipende molto da come siamo cresciuti e da come consideriamo la magia e la fantasia. Io, pur essendo una psicologa, per cui di indole realista e pragmatica, conservo una parte bambina che non voglio modifichi la mia visione del mondo.
Preferisco credere in Babbo Natale, pur sapendo che è nella mia fantasia, perché, credo sia opportuno avere una visione del mondo fatata. Ciò non significa vivere nel mondo dei sogni o peggio, al di fuori della realtà, significa semplicemente conservare dentro se quell’aspetto infantile che ti permette di relazionarti al meglio con i piccoli. Ciò mi è di grande aiuto con Maya ma anche con i bambini con cui lavoro. Ognuno di noi vorrebbe che mondi fantastici e magia esistessero davvero, inutile negarlo e allora perché non lasciarci cullare da questa fantasia almeno una volta l’anno?
C’è da dire, in ogni caso, che intorno ai dieci anni, i bambini devono fare i conti con i loro amichetti e con il credo delle loro famiglie. Molti genitori ritengono che quella sia l’età giusta per dire ai nostri piccoli che Babbo Natale non esiste. Noi, tuttavia, possiamo sempre dire ai nostri bambini che nel nostro cuore e nella nostra fantasia esiste un mondo che nessuno ha il diritto di toglierci e se proprio l’amichetto critica la fantasia e la magia, beh forse perché desidera diventare grande in fretta, ma se noi non ne abbiamo bisogno possiamo far volare la nostra fantasia e credere in Babbo Natale all’infinito. Non credo sia morto nessuno se nel suo cuore vuole essere ancora un bambino che ha tanta fantasia. L’importante è dargli gli strumenti di discernimento, quelli che gli daranno l’opportunità di capire il vero dal falso, senza per questo diventare bambini senza fantasia.
Alla prossima!
Rosaria Uglietti
Una mamma psicologa