Sabato scorso Sofia ha dormito dai nonni per la prima volta.
In vista del concerto dei Negramaro che attende mamma e papà a Maggio, abbiamo anticipato i tempi e abbiamo provato a dormire a casa dei nonni, che dista dalla nostra di soli due piani.
Sofia era eccitatissima. Per tutto il giorno ha aspettato che arrivasse la sera, parlando del momento in cui avrebbe finalmente dormito con i suoi nonni.
Si è comportata bene tutto il pomeriggio, da vera e propria signorina, spronata dal mio “a dormire dai nonni ci vai se fai la brava“, e non ha perso occasione di ricordarmi che è diventata grande.
Quando le ho detto “Sofia, stasera ti andrebbe di dormire dai nonni?” mi ha guardata con gli occhi spalancati, l’espressione interrogativa e una piccola risata che le usciva dalla bocca.
In poche parole: non le sembrava vero.
In tre anni e mezzo non abbiamo mai dormito separate, neanche una volta. La lontananza massima tra me e lei di notte era quella che separava il mio lettone dal suo lettino. Mai nulla di più.
Per questo sabato lei era emozionata ed io agitatissima.
“Dai Chiara, è a soli due piani di distanza“, mi sono detta. Eppure, per una mamma che non ha mai dormito se non con sua figlia nella stanza, sembra una distanza enorme.
Però è sempre meglio provare mentre sono a casa, e non mentre mi concedo una delle rarissime serate libere al concerto dei Negramaro.
Perciò ci siamo messe a preparare tutte le sue cose. Ha fatto tutto lei, come una vera signorina.
Abbiamo preso lo zainetto (“zionetto”) di Masha e Orso e l’astuccio di Minnie che uso per il cambio. Abbiamo preparato il pigiamino di Rapunzel, le mutandine di Belle, lo spazzolino da denti di Home e il dentifricio.
Non poteva mancare il biberon per la Milla, la borraccia dell’acqua di Ribelle e il biberon per il latte a colazione.
Abbiamo preso anche la luce notturna delle principesse, il libro di Wall-E e l’inseparabile orsetta Violetta, senza la quale non si può proprio dormire.
Tutto pronto per andare dai nonni.
Un bacio a papino, a cui prontamente ha detto “Papà, se ho bisogno di qualcosa ti faccio chiamare dalla nonna” e un bacio alla mamma, a cui prontamente ha detto “Mamma mi manchi ma stai tranquilla, se mi serve aiuto la nonna ti telefona“.
Non riuscivo proprio a separarmi da lei.
Si, anche se era dai miei genitori.
Si, anche se era felicissima.
Si, anche se era a soli due piani di distanza da me.
Si, anche se questo voleva dire passare una serata tranquilli, da soli e dormire comodamente.
Sono matta, lo so. O forse sono solo una mamma.
Morale della favola?
Sofia ha dormito serena, tranquilla e felice.
Papà Ale ha dormito bene come non dormiva da quasi quattro anni.
Mamma Chiara non ha dormito niente.
Domenica mattina, prima di andare a votare, sono andata a prenderla e me la sono spupazzata per bene. Lei era felice e non voleva più tornare a casa.
La capisco benissimo, ha i nonni migliori del mondo, davvero.
Ma io, egoisticamente, non vedevo l’ora di riaverla tutta per me. Anche quando mi fa disperare.
Figlia indipendente 1 – Mamma apprensiva 0
Chiara
Foto presa da Google
ahahaha grazie, mi hai fatto sentire meno “sola”! considera che in tre anni quando lui ha dormito dai miei c’ero anche io, per dire…non ce l’ho mai fatta, anche se viviamo vicini (non proprio nello stesso palazzo ma vabbè). Perciò ti capisco, soprattutto quando dici che ti mancava anche quando ti fa disperare :’)
Qualche tempo fa mio marito, per fare un gesto romantico di cui avevamo decisamente bisogno, mi ha regalato un weekend fuori…solo noi due…A BARCELLONA. Invece di essere felice come qualunque amica mi ha consigliato di essere io ero DISPERATA, me la sono presa con LUI dicendo che non capiva che non potevamo stare 48 h così lontani. I miei anche mi dicevano di stare tranquilla, che non poteva succedere nulla, invece io alla fine ho pianto tutta la notte prima di partire e anche sul volo! Poi per carità, lì mi sono rilassata, ormai era andata così e in effetti ho provato a pensare positivo, ma anche se ho un ricordo bellissimo è stato traumatico O____O ma siamo esagerate, mi sa ahahahah o forse, come dici tu, “solo mamme”…
ahahahaha come ti capisco, io ho sempre evitato di fare weekend senza di lei 🙂 So che prima o poi lo farò, anche perché il bisogno c’è, ma penso proprio che reagirò come te! Siamo un po’ apprensive forse, ma preferisco definirmi “mamma” e basta 🙂 e sono moooolto felice di non essere l’unica 🙂