Sono una mamma. Questa è forse l’unica certezza che ho.
Prima di esserlo pensavo che quando avrei avuto un bambino sarei stata una mamma da Mulino Bianco, da colazioni al sorriso e dalla grande ed inarrestabile pazienza.
Beh, si sa, siamo tutte mamme perfette quando non siamo ancora mamme.
Da quando sono rimasta incinta ho incontrato tanti tipi di mamme e sul web ne ho lette veramente di cotte e di crude.
Ho scoperto che spesso le mamme invece di unirsi e farsi forza in quell’affascinante e spaventosa avventura che è la maternità tendono a farsi la guerra. Ed essendo donne direi una guerra con i fiocchi.
Ho visto mamme dirsene di tutti i colori solo perché una preferiva vaccinare e l’altra no, una allattava ogni tre ore e l’altra invece lo faceva su richiesta del bambino, una faceva i buchi alle orecchie alla bimba appena nata e l’altra lo trovava ripugnante, una dormiva tutte le notti abbracciata a suo figlio e l’altra si vantava di avergli insegnato a dormire da solo a pochi mesi, una aveva partorito in modo naturale e l’altra no.
Ho visto differenze diventare motivo di guerre e devastazioni invece di essere semplicemente un motivo di confronto e insegnamento. Un po’ come succede nel mondo.
Io non ho mai saputo da che parte schierarmi.
Io rimango neutrale.
Anche perché voglio amiche mamme non nemiche. Voglio complicità.
Perché sono sicura che tutte noi ci siamo sentite in colpa almeno una volta per non esserci comportate con i nostri figli come pensavamo prima di diventare mamme.
Fare la mamma è difficile, stancante e spesso snervante, ma è anche il dono più bello ed emozionante del mondo.
Ma io che mamma sono?
Sono una mamma incredibilmente imperfetta.
Sgrido mia figlia, a volte mi faccio trascinare dalle ansie e spesso sono così stanca da non riuscire a reggermi in piedi.
Sono una mamma che ha fatto i primi vaccini e poi si è fermata per la paura incontrollabile di causare danni a mia figlia.
Sono una mamma che usa tutte le mattine il passeggino, perché alla mia schiena ci tengo, e non mi interessa se Sofia ha tre anni, sono ben felice di lasciarla riposare e di riposarmi io. Quando vuole camminare ben venga, ma sicuramente la lascio libera di scegliere.
Sono una mamma che ha allattato per dieci mesi ogni volta che mia figlia lo richiedeva, e l’ho fatto con il sorriso sulle labbra e sul cuore.
Sono una mamma che lascia che sua figlia dorma nel lettone, perché va bene così, è stancante e non ricordo cosa vuol dire dormire in una posizione comoda, ma è bellissimo.
Non ho fatto e non farò i buchi alle orecchie a mia figlia fino a che non sarà lei a chiedermelo, ma sicuramente non sono nessuno per criticare chi fa le scelte opposte alle mie.
Sono una mamma che ha partorito in modo naturale, senza epidurale, patendo tutti i dolori del momento con una forza inaspettata. Ma sono dalla parte delle mamme che partoriscono in modo naturale, di quelle che scelgono (loro o no) il parto cesareo e di quelle che richiedono l’epidurale. Sono semplicemente dalla parte delle mamme.
Amo i passeggini e le fasce, indifferentemente.
Sono una mamma dolce ma anche nervosa.
Sono una mamma divertente ma anche noiosa.
Sono una mamma creativa ma anche una frana in tante cose.
Sono una mamma che odia sgridare sua figlia, ma che lo fa spesso.
Sono una mamma che va ai giardini ogni mattina e che interviene in difesa della figlia se necessario e in difesa di altri bambini se a fare danni è lei.
Sono una mamma perfetta perché ho miliardi di imperfezioni.
E sono l’esatto opposto di ciò che credevo. Ma ci sto lavorando.
Quel che è certo è che sono una mamma che ama follemente la sua bambina e che vive e respira per lei.
Noi mamme siamo tutto e il contrario di tutto.
Ma siamo tutte mamme e questo dovrebbe bastare per renderci solidali e complici.
Perché a volte forse ce lo dimentichiamo, ma essere Mamma è un valore universale, anche se ci sono mamme di tutti i colori. Mamme di tutte le etnie.
E quando abbiamo paura delle culture che non conosciamo, dovremmo pensare che siamo tutte mamme, e che se fossimo sotto le bombe anche noi cercheremmo con tutte noi stesse un posto sicuro in cui scappare con i nostri figli.
Una mamma è mamma ovunque e comunque, qualsiasi sia il suo colore di pelle, la sua cultura, la sua personalità.
E io, da giovane mamma, voglio chiedere a tutte le mie “colleghe” di smetterla con la guerra e le distinzione, e di camminare insieme, unite e complici, verso il futuro dei nostri bambini.
Chiara
Questo post partecipa al progetto delle #StorMoms che hanno scelto il tema #unanessunacentomilamamme.
Le trovate QUI
Ecco, perfettamente d’accordo!
Siamo tutte mamme, abbiamo in comune la grande avventura chiamata maternità, ma poiché ogni persona è a sè ognuna di noi fa le sue scelte e può condividere o meno quelle della altre, ma è giusto rispettare ognuna.
Non capisco perché, le donne, spesso facciano come le galline in un pollaio ed invece di allearsi si facciano la guerra, proprio non lo capisco…
Non lo capisco neanche io, dovremmo essere una squadra solo per il fatto che siamo tutte mamme!