Oggi ho il piacere di ospitare Beatrice Turchi, del blog L’Agenda di mamma Bea, che ha deciso di regalarci una ricetta letteraria davvero deliziosa, e da provare!
Tempo fa, alla biblioteca della mia città, ho preso in prestito alcuni libri di cucina, tra cui uno, in particolare, mi ha incuriosito: Mark Crick “La zuppa di Kafka”, Ponte alle Grazie ed., Milano 2006. Riguarda una raccolta di ricette “letterarie”, cioè tratte da opere di autori celebri della letteratura mondiale. Una, soprattutto, è stata molto di mio gradimento, quella relativa al Tiramisù alla maniera di Marcel Proust. Se mi segui sul blog, conosci bene la mia passione per questo meraviglioso dessert. Di seguito ti riporto la ricetta, dopodiché ne discutiamo un po’…
Ingredienti:
- 12-15 savoiardi
- 4 uova
- 1 pizzico di sale
- 100 g di zucchero
- Amaretto di Saronno (no nella versione baby)
- 500 g di mascarpone
- 2 tazze di caffè freddo (decaffeinato nella versione baby)
- cacao
Occorrente:
- due ciotole in vetro o alluminio
- una frusta elettrica
- ciotolini per servire
Prepara il caffè e raffreddalo con del ghiaccio. Correggilo eventualmente con l’Amaretto.
Separa i tuorli dagli albumi. Sbatti i tuorli con lo zucchero e aggiungi il mascarpone.
Monta gli albumi a neve ben ferma con un pizzico di sale e aggiungili alla crema di mascarpone. Aggiungi una spruzzata di Amaretto.
Passa velocemente i savoiardi nel caffè e disponili nei ciotolini monoporzione.
Inizia a comporre il Tiramisù: savoiardi-crema-savoiardi-crema e infine una spolverata di cacao.
Ti ricordi di Marcel Proust? Era quello che riviveva i ricordi dell’infanzia e della giovinezza attraverso i sensi, soprattutto il gusto. E’ quello della Madeleine, il biscotto che mangiava sempre a casa della zia quando era bambino. E, da adulto, rimangiando quel biscotto, ritorna con la mente a quel periodo spensierato e felice della sua vita. E’ capitato a tutti, no? Di sentire un sapore o un odore e tornare indietro nel tempo, anche di anni. Sopratutto, la sensazione più bella è quella di rievocare ricordi che sembravano essere scomparsi e, invece, tutto a un tratto, grazie a quel sapore o a quell’odore (ma anche attraverso gli altri sensi) rieccoli lì, vivi più che mai.
Quella raccontata in questo testo è una vicenda molto simile a quella della Madeleine, soltanto che al posto del biscotto vi è il Tiramisù e, al posto della zia, una ragazza (di cui il celebre scrittore era innamorato).
Ecco perché ho voluto citare, fra tutte, proprio questa ricetta, per due motivi:
Perché io adoro il Tiramisù, in ogni sua forma..
Perché mi piace pensare che, attraverso la mia passione per la cucina, riesca a infondere dei ricordi indelebili nella mente del mio bambino, che magari da adulto, riassaggiando un tiramisù o un biscotto, torni con la mente ai bei momenti felici trascorsi con la sua mamma a divertirsi in cucina.
Beatrice